venerdì 5 luglio 2019

Navigazione Stimata


"Dovete perdonarmi per questo sfogo di sentimenti, signor Defoe, ma sono una vecchia bussola, e ho bisogno di essere rettificato, di tanto in tanto. Riesco ancora a tener conto del margine di errore e a fare quel che posso per rimediare, ma la deviazione cambia con la rotta, il carico e gli equipaggiamenti della nave. Avrei dovuto parlarvi di Edward England, è vero, e dirvi tutto quello che non vi avevo detto nelle nostre conversazioni all'Angel Pub. Ma la mia memoria, purtroppo, non ha tabelle di correzione. Traccio una rotta, ma non so di quanto la devo rettificare, e dopo un po' non sono più certo della mia posizione. Si chiama navigazione stimata, signor Defoe, quando si procede soltanto con l'aiuto del solcometro e della bussola. Lo sapevate? Ad ogni modo è così, il racconto della mia vita non è altro che una navigazione stimata. Si sa dove si è, ma più ci si allontana dal punto di partenza, più la posizione diventa incerta. Il cerchio entro il quale ci si dovrebbe trovare diventa sempre più grande. E cosa si fa, in questi casi? Si raddoppiano i turni di vedetta, nella speranza di avvistare terra prima che sia troppo tardi. Si consulta il giornale di bordo, e si valutano i vari fattori, l'errore strumentale del solcometro, la deriva causata dal vento e dalla corrente, i timonieri che poggiano o orzano per una raffica improvvisa. Ma si raggiunge mai una qualsiasi certezza? No, al contrario. Il navigatore esperto è quello che allarga sempre più il cerchio, che capisce che l'incertezza è l'unica certezza a disposizione.
Ho riletto il mio giornale di bordo per vedere dov'ero, e mi sono accorto che ho soltanto calcolato le dimensioni del mio cerchio, senza mettere nessuno di vedetta. Perché una cosa almeno l'ho capita: era solo un'illusione, una presunzione e un desiderio scambiato per realtà, credere di aver navigato tutta la vita con la terra in vista e dei rilevamenti precisi. No, la mia vita non è stata che una navigazione stimata, ma forse, chi lo sa, arriverò a trovare la mia posizione, prima di affondare."

Tratto da "La vera storia del pirata Long John Silver"

di Björn LARSSON



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